domenica 24 luglio 2016

Avviso ai naviganti........


Avviso ai Naviganti


Cari lettori che con passione e dedizione leggete avidamente il mio blog devo comunicarvi con mia grande gioia che si trasloca. Ebbene si; il vostro Gulliver apre un sito tutto suo dove oltre a ritrovare gli articoli più belli ed interessanti contenuti in questo Blog né troverete di nuovi. 



Nuova veste grafica con un vero e proprio elenco aggiornato dei miei articoli e tante tante novità.
Son sempre io; il Vostro Gulliver Goloso ma vestito meglio!!!  

Ora siamo anche su Facebook.....cercate Il Gulliver Goloso è mettera il like alla pagina dedicata.....
 

domenica 3 luglio 2016

Moscato d'Asti


Moscato d’Asti “Cà du Sindic” – Anno 2015

 
La cantina personale del vostro Gulliver questa volta vi presenta un Moscato d’Asti proveniente dalle dolci colline di San Stefano in Belbo.

In questa terra di confine tra le Langhe e l’Astigiano, viene coltivato da una piccola azienda agricola l’antico vitigno del Moscato Bianco.

La coltivazione in terra piemontese di questo vitigno risale all’anno 1300; quindi possiamo considerare il Moscato il primo vino prodotto nella terra dei Savoia.

 





Ai nostri occhi questo Moscato si tinge di un colore giallo paglierino non troppo carico, ma con un  lieve effervescenza che emerge ai lati del bicchiere.

Al primo assaggio ci sembra d'assaggiare uno di quei datteri secchi che usiamo per pulirci la bocca alla fine dei pranzi natalizi.
 

 I profumi forti di pesca ed albicocca matura rimangono costanti durante tutta la degustazione. 
  
L’effervescenza frutto di un parziale procedimento di spumantizzazione non incide sulla dolcezza finale del vino. 

Le bollicine di caratura fine nel corso dell’evaporazione non solleticano il palato.
 
Delicato; dolce e fresco. Un classico vino aromatico che si può accompagnare a dolci secchi od alla tipica pasticceria piemontese.
 
Nel complesso lo trovo un vino cosi piacevole che non ci s'accorge nemmeno che la bottiglia stia finendo.




Alla prossima dal vostro Gulliver

sabato 2 luglio 2016

Fiore Sardo


Fiore Sardo

Melchiorre Carta saliva la montagna, ritornando al suo ovile.
Era un giovane pastore biondastro.....”
(Grazia Deledda - Il vecchio della montagna)


Cari topini, dopo un po' di tempo siamo ritornati ad incrociare il mondo letterario con quello enogastronomico prendendo in prestito i versi dalla poetessa Sarda, nonchè premio Nobel per la letteratura nel 1926, Grazia Deledda. Il racconto che descrive la vita di un pastore della Barbagia; cade a fagiolo per introdurre questo particolare Pecorino che proveniene proprio da questa zona impervia della Sardegna. Il Fiore Sardo preso in considerazione ha circa cinque mesi di maturazione; ma nonostante sia necessario ancora qualche mese d'invecchiamento già ora si mostra strutturato sia nella forma sia nei profumi. Esso rientra nella categoria delle Dop.

 
Prodotto in loco con latte di pecora esclusivamente di razza Sarda ha subito un lievissimo processo d'affumicatura che lo contraddistingue rispetto ad altre produzioni locali. La superficie esterna è stata trattata con la morchiatura del frantoio allo scopo di proteggerlo dalla formazione di muffe ed acari; infatti come possiamo osservare la struttura del Fiore è perfetta. 

 
All'olfatto emerge in maniera preponderante la nota dell'animale. Si presenta friabile a causa della giovane maturazione. 

Osservandolo bene constatiamo una leggerissima occhiatura a capocchia di spillo tipico di questo formaggio.

Il colore bianco porcellana è dato dalla giovinezza del formaggio; in forme più mature emerge invece il color giallo paglierino.

 Un Fiore Sardo con più di otto mesi di maturazione risulta molto più granitico e meno morbido di quello nella foto; quindi cari topini quando lo proverete fate attenzione al grado di maturazione perchè è un formaggio che si evolve e cambia con il tempo. 



Un formaggio del genere non può che trovare la morte sua in uno splendido piatto di trofie al pesto o può essere semplicemente degustato alla fine di un pasto estivo. 

In generale, consiglio d'accompagnare questo Fiore Sardo con un vino rosso corposo, secco ed armonico come un Cirò di Calabria od un Primitivo di Manduria. 

Con questo tipo di formaggio è necessario un vino non eccessivamente tannico ma con una sua struttura ben definita. 

 
Cari topini; spero che questa incursione nella perla del Mediterraneo abbia svegliato in voi la voglia di conoscere meglio questa terra antica e non ancora completamente scoperta. 
 
Alla prossima dal vostro Gulliver.