Caciocavallo
d'Agnone
"Paga
ca sci d'Agnone"
(Proverbio
Molisano)
Cari
topini, questa volta vi porto tra le colline del Nord del Molise è
più precisamente ad Agnone. In questa piccola città circondata tra
il verde delle montagne dove scorrono piccoli torrenti ed il volo dei
falconi reali; nasce uno dei prodotti che caratterizzano il mondo
caseario meridionale: il Caciocavallo.
Questo particolare Caciocavallo si differenzia dagli altri per le modalità di produzione poichè viene utilizzata la tecnica del “siero innesto”. Questa tecnica si avvicina molto a quella utilizzata per fare la pasta madre nelle pizze. In poche parole; durante la lavorazione con il latte ottenuto il giorno stesso dalle vacche locali viene inserita una “traccia di siero” utilizzata durante la lavorazione del giorno precedente e viceversa. L'obbiettivo finale è quello di far lievitare il latte senza l'aiuto di fermenti chimici. Si tratta di un'antica tecnica che costituisce il vero e proprio valore aggiunto di questo formaggio.
Un
volta effettuato l'innesto, il latte viene riscaldato fino alla
temperatura di 90° al fine di creare una "massa casearia"
che verrà successivamente filata e rifilata a
mano come nella lavorazione della mozzarella.
Per la produzione di
questo Caciocavallo viene usato latte rigorosamente prodotto da
vacche della zona.
Questa
pasta filata ha circa ottanta / novanta giorni di stagionatura e si
presenta con un'occhiatura rada e molto fine. Pasta molle. Il colore
bianco tendende al giallo chiaro della pasta sottolinea la giovinezza
del formaggio.
I sentori lattici son evidenti e perduranti in bocca;
si ha l'impressione d'assaggiare direttamente il latte anziché il
formaggio.
Questo
caciocavallo ha molteplici utilizzi e può essere usato come
sostituto della mozzarella per fare la pizza. Vista la delicatezza
del formaggio consiglio d'accompagnarlo con un vino leggero, secco e
dal basso grado alcolico.
Un Pinot Bianco coltivato nel Friuli può
essere una buona soluzione; se invece non vogliamo allontanarsi
troppo da questa zona un Pecorino delle Terre Tollesi costituisce una
buona alternativa.
Cari topini; spero che questa fugace visita nel nostro Centro Italia abbia soddisfatto le vostre papille degustative; chissà in quale regione il nostro naso farà capolino la possima volta?
Alla prossima dal vostro Gulliver.
Nessun commento:
Posta un commento