martedì 12 gennaio 2016

Il Puzzone di Moena

Puzzone di Moena
  
“I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”
(Gothe)
  
Quali parole migliori, se non quelle di un grande scrittore, per descrivere lo scenario dolomitico protagonista di questa nostra nuova avventura enogastronomica! Siamo nel Profondo nord d’Italia e più precisamente nella Val di Fassa dove le radici ladine sono ancora ben presenti e piantate nella roccia. In queste terre, dove il sole dipinge di rosa le cime dei Monti Pallidi trasformando Moena in un vero e proprio paese delle favole, nasce il formaggio di malga che i locali chiamano “spretz tzaorì". Il Puzzone può essere considerato la punta di diamante della proposta casearia locale perché a differenza del Cuor di Fassa e del Nostrano di Cavalase è riuscito ad ottenere il riconoscimento come DOP.


 
Il Puzzone si presenta con una crosta esterna color arancio ed al tatto risulta untuosa e caramellosa. Questa particolare caratteristica è tipica dei formaggi a crosta lavata perchè frutto di un lavaggio tri-settimanale con acqua e sale e di una maturazione in celle umide.

 

La pasta bianca del Puzzone si presenta non solo compatta ma con un’occhiatura diffusa e difforme. Fondente in bocca. Si presenta con una nota olfattiva pungente dove l'essenze dei fiori di campo alpini emergono in tutta la loro pienezza.

 Esiste anche una produzione di pianura, dalla pasta giallognola ma con le stesse note gustative ed olfattive di quello di malga.



 



Per accompagnare questa delizia suggerirei un vino sufficientemente morbido e poco tannico per non sovrastare i sapori di campo come un Teroldengo del Trentino. In alternativa per uscire dagli schemi vi propongo un Aleatico prodotto tra l’aria campana e lucana.







 Alla prossima dal vostro Gulliver.

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