Puzzone di Moena
“I monti sono maestri muti e
fanno discepoli silenziosi”
(Gothe)
Quali parole migliori, se non
quelle di un grande scrittore, per descrivere lo scenario dolomitico
protagonista di questa nostra nuova avventura enogastronomica! Siamo
nel Profondo nord d’Italia e più precisamente nella Val di Fassa
dove le radici ladine sono ancora ben presenti e piantate nella
roccia. In queste terre, dove il sole dipinge di rosa le cime dei
Monti Pallidi trasformando Moena in un vero e proprio paese delle
favole, nasce il formaggio di malga che i locali chiamano “spretz
tzaorì". Il Puzzone può essere considerato la punta di diamante
della proposta casearia locale perché a differenza del Cuor di Fassa
e del Nostrano di Cavalase è riuscito ad ottenere il riconoscimento come DOP.
Il Puzzone si presenta con una
crosta esterna color arancio ed al tatto risulta untuosa e
caramellosa. Questa particolare caratteristica è tipica dei formaggi
a crosta lavata perchè frutto di un lavaggio tri-settimanale con acqua e
sale e di una maturazione in celle umide.
La pasta bianca del Puzzone si
presenta non solo compatta ma con un’occhiatura diffusa e difforme. Fondente in bocca. Si presenta con una nota olfattiva pungente dove l'essenze dei fiori di campo alpini emergono in tutta la loro pienezza.
Esiste anche una produzione di pianura, dalla pasta giallognola ma con le stesse note gustative ed
olfattive di quello di malga.
Per accompagnare questa delizia
suggerirei un vino sufficientemente morbido e poco tannico per non
sovrastare i sapori di campo come un Teroldengo del Trentino. In alternativa per uscire dagli schemi vi propongo un Aleatico prodotto tra
l’aria campana e lucana.
Alla prossima dal vostro Gulliver.
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