Mortadella Bò
"Viva il maiale e
muore nella sporcizia, ma sulle tavole nostre è gran delizia"
All’urlo di “Viva la Mortazza” è
terminata sotto una pioggia londinese la tre giorni d’incontri e d’assaggi che
ha visto la Dotta tingersi di rosa per festeggiare una delle sue colonne
portanti: la Mortadella. Migliaia di bolognesi e non solo (gli organizzatori
stimano circa 130.000 presenze totali) hanno affollato le vie del centro per
scoprire e riscoprire questo prodotto che per secoli fù considerato di scarto
ma che oggi rappresenta uno degli insaccati più esportati al mondo.
Come il pistacchio sta al centro
della mortadella, il cuore della manifestazione si è svolto presso Palazzo Re
Enzo davanti alla statua del Nettuno. All’interno di questo palazzo storico
adibito per l’occasione a museo della mortazza si potevano vivere diverse
esperienze enogastronomiche, dall’osservare l’antica arte del salumiere fino
alla possibilità di partecipare a degustazioni a tema dove la mortadella era
accompagnata da altre eccellenze enogastronomiche locali.
Un buon esploratore
come sapete deve essere anche fortunato ed, infatti, sono riuscito a
partecipare a due di queste degustazioni dove la mortadella fù accompagnata
prima dal Parmigiano Reggiano e poi da due birre prodotte dal birrificio
Amarcord di Rimini.
Tra le due degustazioni
quella con la birra rossa doppia malto chiamata Volpina ha suscitato in me
il maggior interesse. Il suo retrogusto amarognolo ed un po’ impegnativo s’amalgama bene con il lieve aroma di spezie tipico della mortadella
appena tagliata
All’esterno del Palazzo,
sparsi lungo via Rizzoli, erano presenti decina di Food Track dove oltre ad acquistare il tuo bel pezzo di mortazza potevi mangiare una buona piadina calda fatta sul momento.
Ovviamente davanti ad una buona piada fumante non potevo far altro che approfittarne.
Ovviamente davanti ad una buona piada fumante non potevo far altro che approfittarne.
A pochi giorni dalla conclusione della manifestazione i numeri presentati dal Consorzio sono importanti: oltre 8.000 panini venduti ed oltre 800 persone che hanno partecipato agli eventi enogastronomici.
Gli stessi
organizzatori non vedono l’ora di replicare per il quarto anno questa
manifestazione con l’obbiettivo non solo di aumentare i visitatori ma anche di
moltiplicare la scelta degli eventi.
Che dite amici? Ci troviamo a
Bologna il prossimo anno per mangiare una buona piada con la mortazza? Io ci
sarò.
Alla prossima dal vostro Gulliver.
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